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Mostra L'Art Contemporain et la Côte d'Azur, Un territoire pour l'expérimentation , 1951


Dal 25 giugno 2011 al 07 novembre 2011

Un territoire pour l’expérimentation 1951-2011



Dedicata a 60 anni di arte contemporanea, dal 1951 a oggi, “L’Arte contemporanea e la Costa Azzurra - Un territorio per la Sperimentazione 1951-2011” è la grande manifestazione dell’estate 2011. È un bel percorso proposto in una trentina di luoghi culturali (musei, centri d'arte, scuole d'arte, fondazioni, gallerie, associazioni culturali e artistiche) che presenta attraverso opere di più di duecento artisti una storia ricca di movimenti e di personalità, nonché di eventi. Numerosi musei e gallerie di Nizza si sono associati a questo evento di riferimento: Mamac (Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Nizza), Museo Nazionale Marc Chagall, Villa Arson, Teatro della Fotografia e dell’Immagine… “L’Arte contemporanea e la Costa Azzurra” intende mostrare che, al di là dei cliché abituali, la Côte d’Azur è da 60 anni un formidabile laboratorio che non cessa di produrre e accogliere artisti in una dinamica eccezionale. La Costa Azzurra è sempre questo «grande laboratorio dell'arte» descritto dallo storico dell'arte André Chastel. Essa è anche «un territorio per la sperimentazione» rivelato al grande pubblico grazie a questa manifestazione.


DRAGONFLY

La Scritta all'ingresso della facoltà di ingegneria aeronautica dell'università di Cambridge recita così:

"Considerando l'apertura alare e la frequenza del battito delle ali rapportate al peso,

è scientificamente provato che un coleottero non può volare. Vola perchè non lo sa."

Questo paradosso è alla base del lavoro “LIBELLULA”, un gioco di contraddizioni che si sintetizzano in una forma di alluminio luccicante.

Un gioco fra un’ironica leggerezza e il rigore della massiccia struttura fatta di alluminio, bulloni, tiranti, tutto curato e calibrato per poter volare col pensiero seduti sulle sue ali, ingegneria per la mente, per quell’orizzonte che accoglie la possibilità di superare le regole del mondo, regole legate alla ragione e non alle infinite possibilità in cui possiamo librarci, quelle regole con cui la natura stessa gioca attraverso il volo improbabile di un coleottero o alla forza smisurata di una piccola formica.

La dimensione del gioco appartiene in varie misure a questo lavoro: dalla struttura tutta sbilanciata in alto appoggiata a piccole ruote, struttura che ha la possibilità di modificarsi in tre altezze differenti, alla possibilità di vivere l’opera potendo stare seduti sui suoi seggiolini rossi. In natura la presenza delle libellule segna un luogo senza inquinamento, qui segna quel luogo mentale in cui si può giocare con l’assurdo e i paradossi, ritrovandosi a cavallo di una struttura imponente ed ironica che potrebbe rotolare sulle sue piccole ruote o volare sopra all’orizzonte, seppure restando li seduti sui suoi seggiolini.



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